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lunedì 24 marzo 2014

Poedalus - poemi velocipedistici - Rouen 1891


Bicicletta, gentil cavallo dalla rapida andatura
Dai sottili garretti d'acciao, dalla fine incollatura,
Ti amo, o mia bicicletta, che vai come il lampo!
Spesso, Stanco del lavoro, ti inforco e fendo l'aria,
E fuggo le case, la città, e i suoi abitanti
Ti amo, o bicicletta, alla mia mano così docile
che, senza stancarti, vai sulle più alte vette
E non ti ribelli mai, e non brontoli mai!
Lavoro, preoccupazioni, desideri, quando sono su di te dimentico
Tutto questo, che l'oblio sia saggezza o sia follia;
Le preoccupazioni, e la malinconia che si attaccano ai miei passi
Quando erro per i campi, non mi perseguitano
Quando monto in sella e sui tuoi pedali
il mio piede vola, e, lontano dalla città con i tetti sporchi,
Vedo scorrere fiumi e monti,
E bevo l'aria finalmente a pieni polmoni.


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